Mi chiamo MARIANNA ALDOVALLI

Ho cominciato…
la mia esperienza professionale subito dopo la laurea in Economia che mi ha portato a lavorare in ambito sanitario. Da qui è nato il mio interesse per il mondo dell’udito e l’opportunità di studiare nuovamente per laurearmi in Tecniche audioprotesiche.

 

Quando studiavo all’università…
più studiavo l’udito, più restavo affascinata dalla sue sorprendenti capacità. Un organo così minuscolo, apparentemente secondario nel corpo, eppure così fondamentale per la nostra comunicazione, la nostra percezione del mondo, il nostro modo di pensare. Un miracolo non solo biologico e fisico ma anche neurologico: come studiosa ne sono tutt’ora attratta e continuo le mie ricerche.

Una nuova opportunità
Durante una telefonata per trovare una nuova soluzione al problema visivo di mio figlio, che ha dall’età di un anno e mezzo, ho approfondito il metodo AIT elaborato dal dottor Berard. Con grande entusiasmo ho intrapreso un nuovo percorso conseguendo l’abilitazione di Rieducatrice Uditiva certificata AIT Berard.

 

Relazione di causa-effetto
Nella mia lunga attività di audioprotesista ho lavorato con persone i cui problemi uditivi influenzavano negativamente la loro vita, in particolare i bambini. Basti pensare, ad esempio, quanto può essere difficile per un bambino che non sente in modo corretto, vivere con serenità la scuola.
Il Dott. Berard aveva capito che esisteva una connessione diretta tra una scadente percezione uditiva e, ad esempio, un comportamento dirompente in classe o lo stesso andamento scolastico del bambino. Ne consegue che i problemi uditivi influenzino notevolmente il comportamento, in una relazione di causa-effetto.
I problemi uditivi hanno un ruolo attivo, a volte determinante, nella vita delle persone e ancora più se ci sono dei disturbi, come ad esempio l’iperattività, i disturbi dell’attenzione, la dislessia e i disturbi del linguaggio, i problemi d’apprendimento, solo per citarne alcuni.
Non credo che la rieducazione AIT Berard sia la panacea ma sono convinta che sia uno strumento molto utile da aggiungere alle tecniche esistenti.

 

Pseudoscienza?
L’Università mi ha dato molte competenze sull’audiologia tradizionale, concentrandosi meno sull’aspetto qualitativo della percezione uditiva e i metodi ad essa legati.
Con la rieducazione uditiva ho potuto integrare questi due aspetti, che in realtà sono solo due facce della stessa medaglia. Sarebbe scorretto, però, considerare il metodo Ait Berard come una “pseudoscienza”, in realtà si tratta di un programma che si fonda su una conoscenza neurofisiologica e integrata dell’udito e per questo viene usata in tutto il mondo completandone i fondamenti classici.

 

La mia posizione sui casi gravi
Sono consapevole che, per la mia formazione da specialista, sono portata a focalizzarmi sulla mia metodologia ma cerco in ogni modo di non fare questo errore. Soprattutto di fronte a condizioni gravi (autismo, sindromi genetiche, …) non sarebbe corretto pensare alla rieducazione uditiva come la risoluzione completa del problema.
Nell’uomo ogni parte è in relazione con le altre per cui anche in situazioni problematiche l’udito va valutato attentamente e la sua riabilitazione va sempre associata ad altri interventi terapeutici.
Sono invece certa dell’efficacia dell’AIT Berard per le anomalie uditive più diffuse.

 

L’uomo come sistema integrato
Sono sempre stata affascinata dalla visione dell’uomo intesa come un’entità straordinariamente complessa, per il cui funzionamento, ogni piccola parte richiede un’armoniosa interazione con tutte le altre. In un mondo che invece lo considera solo come una macchina in cui i tanti ingranaggi devono funzionare singolarmente, lo studio della medicina tradizionale cinese mi ha permesso di dare alla fisiologia umana un nuovo significato da cui ripartire, in una visione integrata dell’uomo. La mia esperienza a continuo contatto con i bambini, mi porta a tenermi costantemente aggiornata e a seguire spesso anche corsi di pedagogia dello sviluppo.

 

Lavorare in équipe
Considerando l’uomo nella sua globalità e mettendo in relazione le problematiche uditive, visive, posturali, nutrizionali, etc. collaboro con altre figure professionali che integrano e ampliano l’efficacia della rieducazione uditiva, così da poter accompagnare ogni individuo verso una giusta chiave di lettura di sé.
Mi piace essere sensibile alle informazioni che provengono da diversi ambienti, c’è sempre qualcosa da imparare di nuovo anche quando si pensa di sapere tutto sulla materia!

 

Chiudiamo il cerchio: entrata – uscita
Negli ultimi anni ho voluto comprendere fino in fondo il viaggio che il suono compie entrando dall’orecchio ed uscendo dalla bocca con un vero e proprio prodigio: il linguaggio!
E così ho scoperto il metodo Drežančić, l’ho studiato e approfondito con la D.ssa Consuelo Lanzara, una logopedista che ha lavorato per tanti anni affianco alla Prof.ssa Zora Drežančić. Mi ha dato la possibilità di usufruire della sua conoscenza diretta del metodo e sempre incoraggiata ad applicarlo così come Zora l’aveva ideato nella sua forma autentica e integrale.

 

La nostra finestra sul mondo: i 5 sensi
Ho sempre pensato che il comportamento dell’essere umano racconti qualcosa della sua storia, in un certo senso quello che gli è successo, basta solo osservare e indagare per capire quando e di conseguenza dove!
Così ho approfondito le mie conoscenze studiando l’ APPROCCIO NEUROPSICOMOTORIO DI INTEGRAZIONE SENSORIALE con l’equipe Delacato. Questo mi ha permesso di capire come mente e corpo siano sempre in comunicazione tra loro, la mente a disposizione del corpo; attraverso i nostri cinque sensi il mondo esterno comunica con noi, sono i nostri sensi che definiscono la nostra realtà, ben integrati sono la nostra spinta per l’evoluzione e la maturazione e insieme agli stimoli ambientali ci portano a migliorare la nostra condizione di vita.

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