Primo programma audio fono psicomotorio

Le stimolazioni proposte nel primo programma si rivolgono ai bambini dalla nascita ai tre anni. Lo scopo è quello di avviare i processi necessari per un linguaggio orale presentando gli stimoli sonori con i quali si attiveranno le vie neurali e si consentirà ai bambini di creare e mantenere i ricordi a livello centrale.

Usando la voce cantata, molto più ricca di frequenze e di armonici rispetto all’articolazione e gradevole anche per i bambini in tenera età, come mezzo pedagogico su frequenze che si estendono dai 220/256 Hz ai 440 Hz si va a sollecitare la sonorizzazione della voce e con gradualità si favorisce la discriminazione di tutti i suoni del linguaggio per poi progredire a livello semantico con la scelta delle parole in funzione dell’età e arrivare alla strutturazione delle prime frasi.

Il primo programma è stato chiamato anche programma audio fono psicomotorio perché le strutture previste stimolano la fonazione, sensibilizzano l’udito, attivano il controllo visivo e rendono consapevoli i bambini dei movimenti del proprio corpo anche in relazione alle diverse abilità prassiche e di coordinazione motoria.

Gli stimoli possono essere presentati già dai primi mesi di vita intervenendo con un’azione di rinforzo che consiste in una stimolazione globale con voce cantata. Poi intorno ai 6/9 mesi si potranno rafforzare gli elementi fonetici con i giochi fonici, oggetti in movimento specifici per ogni suono del linguaggio.

La proposta del gioco fonico, accompagnata dalla voce cantata è modulata e parlata e si armonizza nel movimento: lo spostamento delle mani sull’oggetto e il movimento impresso all’oggetto spesso sottolineano le qualità ritmiche, le strutture ritmiche musicali che faciliteranno la percezione.

I modelli di questa pedagogia sono multisensoriali: alla proposta del gioco fonico il bambino guardando solo l’oggetto effettua un controllo sul piano visivo, guardando lo stesso movimento realizza un controllo visivo-motorio che coinvolge anche quello visivo, fono-motorio nel momento in cui osserva il volto dell’adulto quando pronuncia.

Quando il bambino è entrato nella tappa imitativa e riesce a produrre correttamente qualche suono si propongono le prime parole.

In questa pedagogia è fondamentale che gli esercizi presentati durante il setting di trattamento vengano riproposti anche a casa in tal modo il bambino capirà che gli sono utili per comunicare meglio con i propri familiari e questo gli consentirà anche di progredire più facilmente.